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L'AIGO scrive al Presidente del Consiglio GIUSEPPE CONTE per quella che viene citata una manovra poderosa che non lascia indietro nessuno. "In realtà extralberghiero dimenticato! Non imprenditoriali e la maggior parte delle piccole imprese si sentono lasciate indietro! Nessun intervento decisivo su OTA, AFFITTI, UTENZE, CREDITI DI IMPOSTA. Grande preoccupazione sulla sanificazione e sulla cassaintegrazione ad oggi fantasma." Dichiara il nostro Presidente Claudio Cuomo per il Nazionale di AIGO.
 
 
 
 
Puoi scaricare e condividere la lettera contenuta nel link seguente oppure leggerla di seguito:
http://aigoconfesercentiroma.it/images/Lettera_Presidente_Giuseppe_Conta_da_AIGO_Confesercenti.pdf
 
LETTERA APERTA INTEGRALE
 
Ill.mo
Presidente Giuseppe Conte
Presidenza del Consiglio dei Ministri
 
E p.c.
On. Dario Franceschini Ministro MIBACT
On. Lorenza Bonaccorsi Sottosegretario al Turismo
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
ROMA
 
Illustrissimo
 
in qualità di portavoce di tanti gestori di attività ricettive extralberghiere tra cui, b&b, casa vacanze, affittacamere, case per ferie, sento il dovere di esprimere il sentiment più comune di grande soddisfazione per l’impegno che il governo sta mettendo in questa poderosa manovra, come Lei la definisce, al fine di “non lasciare nessuno indietro”.
 
L’imminente FASE 2 con cui cesserà il lockdown preoccupa i gestori che dovranno sostenere costi formativi ed esecutivi per la sanificazione delle strutture come richiesto dall’OMS e dall’Istituto Superiore della Sanità. Prodotti speciali per le pulizie, mascherine, guanti, alcool, gel, divisori per reception e talvolta per i locali adibiti a snack e bevande hanno un prezzo. Condivido la priorità della salute ed della garanzia sulla sicurezza degli ospiti e quella nazionale. Purtroppo però per la maggior parte dei gestori non è stato riconosciuto né l’accesso al credito né l’indennità e per molti dunque non ci sarà la possibilità economica di adeguarsi. Una vera e propria condanna alla chiusura, alla disoccupazione.
 
Il turismo è uno dei settori trainanti della nostra economia italiana. E, al suo interno, il comparto extra-alberghiero è tra quelli cresciuti più 
velocemente negli ultimi anni: dal 2010 ad oggi è passato da circa 116mila attività ufficiali ad oltre 183mila attività ufficiali, e da 2,4 a 2,8 milioni di posti letto, pari al 55,8% della ricettività totale italiana.
 
Lo stop dovuto all’emergenza Coronavirus, però, ha portato ad un improvviso e pressoché totale azzeramento dei fatturati del comparto. Secondo le stime elaborate per AIGO Confesercenti dal CST di Firenze, in questi due mesi di lockdown, l’extra-alberghiero ha visto sfumare il 95,8% dei pernottamenti, pari a 12,7 milioni di presenze, con una perdita di 966 milioni di euro di spesa turistica.
 
Di fronte a questi numeri, si “sentono lasciati indietro” la stragrande maggioranza dei gestori di queste attività perché in oltre il 50% dei casi parliamo di persone fisiche senza partita iva, che hanno trovato nell’affitto di casa l’unico lavoro. Le indennità non sono previste in quanto non sono soggetti iscritti all’ INPS. L’accesso al credito non è previsto perché non sono imprese. Eppure le attività di cui parliamo sono censite e conosciute al livello comunale perché incassano, riversano e sono parimenti responsabili penalmente per il contributo di soggiorno. Sono censite al livello regionale perché hanno una regolare autorizzazione (SCIA) nel rispetto delle normative regionali. Sono censite a livello nazionale perché sono obbligate alla dichiarazione giornaliera alla polizia degli alloggiati. Pagano le tasse, come tutte le attività, sulla dichiarazione dei redditi.
 
Si “sentono lasciate indietro” le imprese che gestiscono le attività ricettive che sono rimaste escluse dalla indennità quando i commercianti come soci e amministratori non sono iscritti alle gestioni separate INPS;; purtroppo parliamo della maggior parte perché essendo micro imprese, spesso con meno di 5 dipendenti, subendo una pressione fiscale rinomatamente alta, hanno aderito alla facoltà di non iscriversi alla gestione separata INPS, a discapito della propria pensione, perché non riescono a sostenere l’ulteriore costo INPS che parte da 3.200€ annui. Sono però iscritte alle Camere di Commercio e dunque finanziando queste si potrebbero rintracciare con facilità le persone legate alle attività ad oggi escluse dall’indennità e dare così aiuti concreti alle micro imprese che ne hanno veramente bisogno.
 
La quasi totalità delle imprese sono preoccupate per la Cassa Integrazione in Deroga attivata perché negli accordi con ABI si legge che nel caso in cui l’INPS non dovesse riversare il dovuto saranno responsabili i lavoratori che dovranno riversare alle banche e qualora questi dovessero sottrarsi all’obbligo dovranno allora essere le imprese a risarcire. Considerando l’esperienza del Bonus Renzi che ha messo in difficoltà molte imprese quando il Bonus era stato percepito dai lavorati ma non spettava, poi i lavoratori si sono rivolte alle imprese per risarcire.
 
Le OTA che intermediano i contatti di soggiorno con le strutture non stanno rispettando la possibilità di emettere Voucher, troppo spesso risarcendo i turisti a semplice richiesta di cancellazione e dunque pregiudicando le casse delle attività che, impotenti, si vedono costrette a rimborsare. Dal 2016 chiediamo al Governo (atto camera - risoluzione in commissione 7/01143) di obbligare gli intermediari che hanno interesse a vendere il prodotto Italia, a sottoscrivere un regolamento con i paesi interessati in modo da garantire i gestori anche in relazione alla pubblicazione sui portali delle sole strutture autorizzate, ad obbligare il pagamento delle tasse nei paesi dove vengono prodotte, ad applicare commissioni sostenibili.
 
Restano senza soluzione le morosità che si stanno generando sulle utenze, per cui le attività continuano a ricevere diffide e messa in mora dai fornitori tra cui principalmente quelli di acqua, luce, gas. Privati che sono riusciti ad acquistare la prima cosa e che si stanno vedendo negare dalle banche la sospensione dei mutui. Privati che hanno affitti alti, impossibili da sostenere senza lavorare, per cui stiamo chiedendo misure che non necessitano di copertura finanziaria ma che darebbero respiro ai gestori, ovvero l’esclusione degli effetti risolutivi del contratto di locazione commerciale in caso di tardato pagamento entro il 2020 con applicazione della facoltà di sanare la morosità (termine di grazia) per le dette locazioni commerciali.
 
I crediti di imposta sono stati riconosciuti sugli affitti di locali commerciali di negozi e botteghe. Ed il turismo, che è stato il primo a subire l’emergenza e sarà l’ultimo a ripartire? Ad esempio b&b, affittacamere ma anche alberghi, dove sono citati? Le strutture ricettive italiane si sviluppano in immobili residenziali di categoria A2 maggiormente per l’extralberghiero e commerciale di categoria esclusivamente D2 per l’alberghiero. Inoltre, il credito di imposta prevede un versamento di affitto ai proprietari delle mura, la cui liquidità, per la maggior parte dei gestori, non sarà possibile non avendo lavorato a marzo e aprile e con la prospettiva di non lavorare a maggio e giugno seppure dovesse cessare il lockdown. Inoltre è questo il momento per le strutture di investire in digitale e formazione, un’occasione unica senza precedenti per incentivare questa tipologia di interventi che potrebbe avvenire a mezzo di crediti di imposta.
 
L’istituzione di un fondo di emergenza per il turismo a cui attingere come strutture ricettive registrate a liquidità da concedere a fondo perduto è quello che necessitiamo per sopravvivere a quanto sta accadendo.
 
Le chiediamo nel prossimo decreto imprese di aprile di tutelare le significative opportunità di lavoro e di valorizzazione immobiliare che l’extralberghiero sta offrendo a tutta l’economia del Paese. Altrimenti rischiamo che centinaia di migliaia di famiglie abbiano un problema di occupazione maggiore di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni.
 
Auspichiamo che le nostre richieste vengano ascoltate almeno da Lei.
 
Distinti saluti
Il Presidente Nazionale AIGO
Claudio Cuomo